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Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti

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Lo stress è una risposta psicofisica a compiti anche molto diversi tra loro, di natura emotiva, cognitiva e sociale, che l’individuo percepisce come eccessivi. Seyle, già nel 1976, definiÌ€ lo stress come “una risposta specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso”.
Essendo la risposta soggettiva, lo stesso evento stressante può non esserlo per un'altra persona e lo stesso evento può risultare più o meno stressante in fasi di vita diverse.

Ci sono dei grandi eventi della vita, sia piacevoli come il matrimonio, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro che possono risultare stressanti come quelli negativi, per es. la perdita di una persona cara, una separazione o un pensionamento.

La risposta dell’organismo allo stress mette in moto una serie di risposte fisiologiche attivando la produzione di cortisolo (ormone dello stress). Ciò genera sintomi fisici, come mal di testa, schiena, indigestione, tensione nella muscolatura, stanchezza, agitazione, capogiri etc; sintomi comportamentali, quale digrignare i denti, alimentazione compulsiva, assunzione di alcolici o sostanze stupefacenti; sintomi emozionali, come ansia, nervosismo, rabbia, infelicità etc; sintomi cognitivi, come per esempio problemi nella concentrazione, preoccupazione, difficoltà a prendere decisioni.

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Possiamo definire il trauma psichico come “una lacerazione improvvisa, violenta ed imprevedibile dell’integrità psichica, capace di provocare un’alterazione permanente delle capacità di adattamento del soggetto”. Questa definizione ha le sue origini nel campo medico poiché in medicina il trauma è inteso come “una lesione, o una ferita, provocata da una violenta causa esterne”. Fu Freud a conferire al trauma un’accezione psichica, spostando l’attenzione dall’esterno verso l’interno. Oggi il concetto di trauma (rottura) si è esteso fino ad includere qualsiasi vissuto, anche non oggettivamente grave, percepito come impossibile da fronteggiare. Nella prospettiva odierna, l’evento traumatico abbraccia una vasta gamma di sensazioni e vissuti quali vulnerabilità, impotenza, impossibilità di evitamento. Questi ultimi hanno a che fare con l’integrità globale della persona e la sua possibilità di mantenersi in vita. In un individuo traumatizzato è sempre rinvenibile l’evento, o più eventi (trauma cumulativo), che ha un effetto patogeno sul processo di strutturazione dell’Io del soggetto stesso. Il paziente che ne soffre rivive l’evento costantemente, agisce e sente come se questo fosse ricorrente e come se il tempo si fosse fermato nel passato. 

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Il disturbo post traumatico da stress si sviluppa in seguito a un evento traumatico, in cui la persona ha assistito a uno o più eventi che hanno messo a rischio la propria vita o quella di altri. L’evento può essere stato del tipo: aggressioni, catastrofi naturali, stupri, incidenti etc. Le persone che sviluppano PTSD ricordano, attraverso sogni o ricordi ricorrenti e intrusivi, l’evento. Evitano gli stimoli che sono associati al trauma e possono avere esperienze di dissociazione (flashback). Le alterazioni negative dei pensieri iniziano a peggiorare dopo l’evento traumatico così come i comportamenti reattivi, quali esplosioni di rabbia, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme. La durata delle alterazioni è superiore a un mese e provoca grave compromissione lavorativa e sociale (se la durata dell’alterazione non dura più di un mese allora si parla di “disturbo da stress acuto”).

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