I disturbi sessuali rappresentano un gruppo eterogeneo di disturbi tipicamente caratterizzati da anomalia, clinicamente significativa, nella capacità di una persona di avere reazioni sessuali o di provare piacere sessuale. Le disfunzioni sessuali più frequenti sono l’eiaculazione ritardata, precoce, il disturbo erettile e dell’orgasmo femminile. A seguire il disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile, il disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile.
Le aree iniziali da indagare riguardano l’esordio della difficoltà: permanente se il problema sessuale è presente fin dai primi rapporti sessuali; acquisita se i disturbi sessuali si sviluppano dopo un certo periodo di prestazioni sessuali, relativamente normali. Si indaga inoltre se i disturbi sono generalizzati, ovvero si
riferiscono a difficoltà sessuali che non sono limitate a determinati tipi di stimolazione (situazioni o partner) oppure se sono situazionali, cioè si verificano solo in relazione a determinati tipi di situazioni, stimoli o partner.
La risposta sessuale è fondamentalmente biologica, ma è influenzata dal contesto interpersonale, culturale e da componenti intrapersonali. Pertanto la funzione sessuale implica una complessa interazione tra fattori psicologici, sociali e biologici. Si tengono in considerazione, infatti, fattori relazionali, di vulnerabilità individuali, culturali o religiosi, medici rilevanti, comorbilità con altri tipi di disturbi.
I pensieri più frequenti possono essere la preoccupazione di sentirsi inadeguati, con fantasie compensatorie di potere, accompagnate da sentimenti di ansia, tristezza, bassa autostima e vergogna. Tuttavia, soprattutto nell’ambito sessuale, la specificità dell’individuo si evidenzia ancora di più, per questo è una sfera intima e privata che va trattata con estrema delicatezza.